N o t a
TESTO INTEGRALE DELLA NOTA ILLUSTRATIVA DEL BILANCIO DI PREVISIONE PER IL 2015
1. La dotazione a carico del bilancio dello Stato
Il bilancio di previsione per il 2015 dell'Amministrazione della Presidenza della Repubblica è stato predisposto, come già anticipato nei comunicati del 25 luglio e 17 dicembre 2014, sulla base di una dotazione a carico del bilancio dello Stato di 224 milioni di euro, pari al livello del 2007 e in calo di oltre 7 milioni di euro rispetto al 2009. Tenendo conto dell'inflazione maturata - in base all'indice dei prezzi al consumo - dal 2007 al 31 dicembre 2014, la riduzione in valore reale della dotazione è pari a circa il 13 per cento.
Lo stesso importo di 224 milioni di euro è altresì confermato per l'intero triennio 2015-2017, grazie alle ulteriori misure di riduzione della spesa adottate nel corso del 2014, con le quali sarà possibile conseguire il riequilibrio strutturale tra entrate e spese nonostante una riduzione della dotazione di 4 milioni di euro rispetto a ciascun anno del triennio precedente 2012-2014, come più analiticamente documentato nei successivi punti 2 e 4. Si aggiunga che nell'anno 2014 si è altresì provveduto a restituire al Tesoro ai sensi dell'articolo 17, comma 1, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66 la somma di 4,5 milioni di euro come comunicato al Ministero dell'economia e delle finanze con lettera in data 26 settembre 2014 in conformità agli accordi intervenuti precedentemente tra gli organi costituzionali e il Governo sulla ripartizione della somma di 50 milioni di euro.
2. Le misure di riduzione della spesa
Dopo l'adozione delle disposizioni attuative del sistema previdenziale contributivo, introdotte per la generalità del personale a decorrere dal 1° gennaio 2012 e le ulteriori misure di riduzione della spesa relative sia al personale di ruolo, in servizio e in quiescenza, sia al personale distaccato, comandato e a contratto, adottate nei precedenti esercizi, per le quali si rinvia alle note illustrative dei relativi bilanci, nel corso del 2014 sono stati adottati, con appositi Decreti presidenziali, numerosi altri provvedimenti di contenimento della spesa, tra i quali in particolare:
a) applicazione del contributo di solidarietà sulle pensioni previsto dall'articolo 1, commi 486 e 487, della legge n. 147 del 2013 (legge di stabilità per il 2014);
b) equiparazione dell'indennità di funzione del Segretario Generale all'importo dell'indennità di comando prevista per i Consiglieri del Presidente della Repubblica pari a 141.000 euro annui lordi;
c) applicazione del tetto di 240.000 euro annui lordi previsto dall'articolo 13, comma 1, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66 ai compensi dei Consiglieri a contratto del Presidente della Repubblica;
d) applicazione del medesimo tetto alle retribuzioni del personale, bloccandone con decorrenza immediata le progressioni economiche successive al suo raggiungimento e prevedendo il riassorbimento dell'eventuale eccedenza (che riguarda peraltro solo poche unità di personale) nel corso del triennio 2015-2017;
e) proroga del blocco di ogni adeguamento automatico e contrattuale delle retribuzioni e delle pensioni;
f) ulteriori significative riduzioni delle indennità corrisposte al personale civile e militare distaccato da altre amministrazioni;
g) previsione di nuove norme e tabelle stipendiali per il personale di futuro reclutamento tramite concorso, con conseguente riduzione media del trattamento retributivo pari a circa il 15 per cento;
h) rallentamento della progressione economica per i livelli retributivi più elevati del personale in servizio;
i) innalzamento a 60 anni del limite di età richiesto per il collocamento anticipato in quiescenza;
l) recepimento, con limitate, specifiche facoltà di deroga, della normativa dell'ordinamento generale in materia di divieto di conferimenti di incarichi per il personale in quiescenza;
m) razionalizzazione della struttura amministrativa, semplificandone altresì l'articolazione in livelli intermedi, con conseguente riduzione dei beneficiari delle relative indennità di coordinamento e aumento della mobilità del personale e dell'efficacia, efficienza ed economicità dell'azione amministrativa.
3. Situazione del personale
Il personale complessivamente a disposizione si è ridotto - dal 31 dicembre 2006 al 31 dicembre 2014 - di ben 545 unità, passando da 2.181 a 1.636, compreso il personale addetto alla sicurezza.
In particolare la consistenza del personale distaccato per esigenze di sicurezza - che, come è noto, viene determinata sulla base di intese con la Sovraintendenza centrale e con le Amministrazioni interessate - si è ridotta nel corso del 2014 di 28 unità, passando da 793 a 765, compreso il reggimento Corazzieri. Durante il 2015 la revisione organizzativa in corso di tali servizi consentirà di conseguire ulteriori riduzioni del personale distaccato e della spesa per il comparto sicurezza, già ridotta a meno del 6% della spesa complessiva (13,9 milioni di euro, rispetto ai 14,3 dello scorso anno), gravando la spesa per tale personale, in misura largamente prevalente, sulle amministrazioni di appartenenza.
Nel corso del 2014 si è avuta inoltre una ulteriore riduzione di 15 unità del personale di ruolo, da 783 a 768 (375 unità in meno rispetto alla pianta organica approvata nel luglio 2005), mentre è aumentato di poco (7 unità) il personale, comandato e a contratto, il cui rapporto è destinato ad esaurirsi con la conclusione del settennato, per fronteggiare in via di urgenza il crescente fabbisogno di personale determinatosi a seguito del protrarsi del blocco del turn over.
4. L'andamento della spesa
La spesa complessiva di competenza prevista per il 2015, al netto dei fondi di riserva e degli effetti meramente contabili delle partite di giro, ammonta a 236,8 milioni di euro (228,1 milioni di euro al netto delle ritenute previdenziali a carico del personale di ruolo), con un calo di 0,1 milioni di euro rispetto al bilancio di previsione per il 2014: calo più consistente se confrontato con i dati risultanti dal bilancio di previsione assestato per lo stesso anno, dal quale risulta una riduzione della spesa pari a 3,1 milioni di euro.
La spesa per tutto il personale in servizio e in quiescenza, da tempo oggetto di incisivi interventi di contenimento e riduzione, è rimasta sostanzialmente stabile, risultando pari al 90,67% della spesa complessiva.
La spesa per il personale in servizio (pari al 51,78%) ammonta a 122,6 milioni di euro, in calo di 0,8 milioni di euro rispetto al bilancio di previsione iniziale per il 2014. Particolarmente sensibili si sono mostrati in questo comparto gli effetti dovuti alle nuove misure di riduzione dei compensi e alla piena esplicazione degli effetti delle misure di contenimento degli oneri e di razionalizzazione organizzativa adottate a partire dall'inizio del settennato. Se si confrontano gli oneri previsti nel 2008 per il personale in servizio con quelli previsti per il 2015 ne emerge una riduzione di oltre 16 milioni di euro.
La spesa pensionistica, che ammonta a circa 92,1 milioni di euro, registra un incremento di 0,9 milioni di euro rispetto al bilancio di previsione iniziale per il 2014, malgrado l'adozione anche in questo settore di misure di contenimento degli oneri e dei collocamenti anticipati in quiescenza. L'aumento della spesa è dovuto al naturale progressivo incremento del numero dei trattamenti di quiescenza, che per altro non hanno usufruito dopo il 2007 di alcuna forma di indicizzazione. Tale spesa risulta conseguentemente in crescita anche nel suo valore percentuale, ammontando al 38,89% della spesa totale.
La spesa per beni e servizi, pari a 22,09 milioni (9,33% del totale) è in lieve calo di 0,2 milioni di euro rispetto ai livelli iniziali del 2014, confermando sostanzialmente la riduzione di tali spese avviata negli esercizi precedenti nonostante l'inflazione e la maggiorazione degli oneri fiscali (in primo luogo l'IVA).
Al netto dell'ammontare dei fondi di riserva, stanziati prudenzialmente in misura complessivamente pari a 5 milioni di euro, al fine di far fronte ad eventuali oneri aggiuntivi conseguenti ai contenziosi attualmente pendenti, permane tuttora, a livello di bilancio di previsione, una modesta eccedenza della spesa totale rispetto al complesso delle entrate: eccedenza dovuta soprattutto alla riduzione di 4 milioni di euro della dotazione a carico del bilancio dello Stato.
A tale residuo disavanzo, nella misura in cui risulterà a consuntivo, si farà fronte facendo ricorso a parte dell'avanzo di amministrazione ancora disponibile. In ogni caso, grazie al carattere strutturale di gran parte delle misure adottate, anche nel corso del 2014, e all'entità dell'avanzo conseguente alle economie derivanti dai provvedimenti emanati negli scorsi anni, ancora produttivi di effetti, il riequilibrio strutturale a consuntivo tra entrate proprie e spese sarà senz'altro conseguibile nel corso del triennio 2015-2017.
5. Partite di giro
Per quanto riguarda il titolo delle "partite di giro", si tratta di somme che l'Amministrazione movimenta, per obbligo di legge, in qualità di datore di lavoro/sostituto d'imposta, e costituiscono importi trattenuti ai dipendenti in servizio e in pensione per essere poi versati agli enti competenti (istituti previdenziali per i contributi previdenziali e assistenziali a carico del personale non di ruolo; Agenzia delle entrate, Regioni, Province e Comuni per le imposte nazionali e locali di tutto il personale in servizio e in quiescenza; società finanziarie o terzi per le cessioni del quinto di stipendio e pignoramenti) che non si traducono quindi in spese aggiuntive a quelle effettivamente sostenute. Esse infatti sono la conseguenza di una rappresentazione meramente contabile dell'attività di intermediazione effettuata per conto del proprio personale (in bilancio figurano gli stessi importi sia in entrata che in uscita che, pertanto, non incidono sui saldi in termini di avanzi o perdite di amministrazione).
Il totale complessivo delle partite di giro riportate nel bilancio di previsione 2015 ammonta ad euro 86.490.000. Tale importo, sommato alla spesa complessiva di competenza di 236,8 milioni di euro riportata nel paragrafo precedente e all'ammontare dei fondi di riserva (comprensivi della quota d'avanzo per esercizi successivi), comporta che nella voce "Totale generale delle spese" sia esposta la cifra finale di 344,3 milioni di euro.
Si precisa infine, per maggiore chiarezza, che la suindicata spesa di 236,8 milioni di euro è finanziata per 224 milioni dalla dotazione a carico del bilancio dello Stato, per 10,9 milioni da entrate proprie, tra le quali gli interessi attivi sui depositi e i contributi previdenziali a carico del personale di ruolo, e per 1,9 milioni mediante ricorso all'avanzo di amministrazione.
6. Ripartizione funzionale della spesa
L'analisi funzionale della spesa consente una lettura più significativa del bilancio di previsione dell'Amministrazione della Presidenza della Repubblica e fornisce una sia pur sintetica analisi dell'attività del Segretariato Generale, tramite la suddivisione in sei aree così denominate: Funzioni istituzionali, Dotazione immobiliare e valorizzazione del patrimonio artistico, Servizi generali (intendenza, telecomunicazioni, sistemi informatici e sicurezza sul lavoro), Amministrazione (gestione del personale, compreso quello comandato presso altre amministrazioni, ragioneria e tesoreria), Sicurezza, Previdenza.
Sulla base di tale classificazione, il totale della previsione di spesa - che, come già precisato, ammonta a 236,8 milioni di euro al netto delle partite di giro e dei fondi di riserva - risulta così distribuito: all'area delle Funzioni istituzionali sono destinati 42,2 milioni di euro (17,82% della spesa complessiva); a quella dei Servizi generali 42,8 milioni di euro (18,07%); alla Dotazione immobiliare e valorizzazione del patrimonio artistico 33,9 milioni di euro (14,32%), all'area Sicurezza 13,9 milioni di euro (5,87%) mentre l'area Amministrazione assorbe 11,9 milioni di euro (5,03%). Si è infine attribuita ad una specifica area la spesa relativa ai trattamenti di quiescenza per il personale di ruolo, pari a 92,1 milioni di euro (38,89%), che, come già rilevato, resta a carico del bilancio interno.
Dalla suindicata ripartizione funzionale emerge che la spesa direttamente imputabile all'esercizio delle funzioni presidenziali deve essere quantificata in 114,8 milioni: infatti dall'ammontare complessivo della spesa si devono sottrarre la spesa pensionistica, pari come si è detto a 92,1 milioni (che negli altri paesi è imputata ai bilanci di distinte gestioni previdenziali) e i costi aggiuntivi - stimabili prudenzialmente in circa 30 milioni annui - derivanti dalla gestione, manutenzione e valorizzazione di un compendio immobiliare e naturalistico (comprensivo delle Tenute di Castelporziano e di Villa Rosebery) unico al mondo e aperto alla più ampia fruizione del pubblico. Basti ricordare che nel corso del 2014 circa 223.640 persone hanno visitato il Palazzo del Quirinale e gli annessi giardini e circa 20.000, tra studenti, insegnanti e studiosi italiani e stranieri, sono stati guidati nei vari percorsi naturalistici e culturali offerti dalla Tenuta di Castelporziano.
L'importo di 114,8 milioni di euro è sostanzialmente in linea con i costi delle analoghe amministrazioni di altri paesi, tenendo anche conto della diversità delle funzioni dei singoli Capi di Stato, che nei paesi europei retti da forme di governo parlamentare sono spesso minori rispetto a quelle attribuite dalla Costituzione al Presidente della Repubblica italiana. Devono poi essere tenuti in considerazione i diversi criteri di imputazione delle spese, comprese quelle relative al personale comandato o distaccato da altre amministrazioni, che in altri ordinamenti è largamente prevalente rispetto ai dipendenti di ruolo ed il cui costo grava nella maggior parte dei casi esclusivamente sui bilanci delle amministrazioni di appartenenza del personale. Si confermano pertanto le considerazioni svolte a conclusione delle note illustrative dei precedenti bilanci di previsione: per un confronto corretto e non fuorviante con i bilanci di analoghe amministrazioni di altri paesi è indispensabile avere ben presenti le differenze qui ricordate.
Roma, 9 gennaio 2015