07/02/2014

Nota illustrativa del bilancio di previsione per il 2014

1. La dotazione a carico del bilancio dello Stato

Il bilancio di previsione per il 2014 dell'Amministrazione della Presidenza della Repubblica conferma, come già anticipato nel comunicato dello scorso 23 maggio, una dotazione a carico del bilancio dello Stato di 228 milioni di euro, rimasta ferma dal 2010 e in calo di oltre 3 milioni di euro rispetto al 2009. Il livello attuale della dotazione risulta quindi sostanzialmente pari a quello del 2008, con conseguente riduzione in valore reale di circa il 12 per cento, tenendo conto della inflazione maturata - in base all'indice dei prezzi al consumo - da allora al 31 dicembre 2013.

Lo stesso importo di 228 milioni di euro è stato altresì confermato anche per gli anni 2015 e 2016, grazie ad ulteriori misure di riduzione della spesa adottate nel corso del 2013, con le quali sarà possibile conseguire nel corso del triennio il riequilibrio strutturale tra entrate e spese, come più analiticamente documentato nei successivi punti 2 e 4.

Anche quest'anno, come già avvenuto per la prima volta l'anno scorso, viene pubblicato in allegato alla presente nota il documento analitico di bilancio, redatto secondo i criteri ampiamente indicati al punto 7 della nota illustrativa del bilancio di previsione per il 2013.

2. Le misure di riduzione della spesa

Nel corso del 2013, dopo l'adozione delle disposizioni attuative del sistema previdenziale contributivo, introdotto per la generalità del personale a decorrere dal 1° gennaio 2012, sono state emanate ulteriori misure di riduzione della spesa relativa sia al personale di ruolo, in servizio e in quiescenza, sia al personale distaccato, comandato e a contratto, che si sono aggiunte a quelle già adottate nei precedenti esercizi - che continuano per altro a dispiegare i loro effetti - per le quali si rinvia alle note illustrative dei relativi bilanci.

Grazie a tali nuove misure, che hanno comportato per il personale di ruolo riduzioni a regime degli importi delle indennità accessorie e una proroga per l'intero triennio in corso del blocco di ogni adeguamento automatico e contrattuale delle retribuzioni e delle pensioni, ed ulteriori riduzioni dei compensi per il personale distaccato, comandato e a contratto - compresi i compensi del Segretario Generale e dei Consiglieri del Presidente della Repubblica - si sono conseguite economie stimabili complessivamente in circa 9 milioni di euro in ragione d'anno rispetto alla previsione per il 2014 del precedente bilancio pluriennale.

3. Situazione del personale

Il personale complessivamente a disposizione si è ridotto - dal 31 dicembre 2006 al 31 dicembre 2013 - di ben 507 unità, passando da 2.181 a 1.674, compreso il personale addetto alla sicurezza.

In particolare la consistenza del personale distaccato per esigenze di sicurezza - che, come è noto, viene determinata sulla base di intese con la Sovraintendenza centrale dei servizi di sicurezza e con le Amministrazioni interessate - si è ridotta nel corso del 2013 di 26 unità, passando da 819 a 793, compreso il reggimento Corazzieri. Al riguardo prosegue la revisione organizzativa di tali servizi al fine di conseguire ulteriori riduzioni del personale distaccato e della spesa per il comparto sicurezza, già ridotta a circa il 6% della spesa complessiva (14,3 milioni di euro), gravando la spesa per tale personale, in misura largamente prevalente, sulle amministrazioni di appartenenza.

Nel corso del 2013 si è avuta inoltre una ulteriore riduzione di 16 unità del personale di ruolo (da 799 a 783, 360 unità in meno rispetto alla pianta organica approvata nel luglio 2005), mentre è rimasto sostanzialmente stabile il personale di collaborazione fiduciaria, comandato e a contratto, il cui rapporto è destinato ad esaurirsi con la conclusione del mandato presidenziale.

4. L'andamento della spesa

La spesa complessiva prevista per il 2014, al netto dei fondi di riserva e degli effetti meramente contabili delle partite di giro, ammonta a 236,9 milioni di euro (228,3 milioni di euro al netto delle ritenute previdenziali a carico del personale), con un calo di 6,7 milioni di euro rispetto al bilancio di previsione per il 2013: calo ancora più consistente se confrontato con i dati risultanti dal bilancio di previsione assestato per lo stesso anno, risultando pari a 9,1 milioni di euro. Tali cifre, inoltre, sono state calcolate al netto della restituzione di 4.251.000 euro al Ministero dell'economia e delle finanze, derivante dalla necessità di dare attuazione alla sentenza della Corte costituzionale n. 116 del 2013 - che ha comportato la restituzione al personale in quiescenza del contributo di perequazione relativo al periodo 2011-2013 - somma stanziata nel bilancio del 2013 e ovviamente non più presente nel bilancio del 2014.

La spesa per tutto il personale in servizio e in quiescenza, oggetto di incisivi interventi di contenimento e riduzione, costituisce il 90,59% della spesa complessiva.

La spesa per il personale in servizio (pari al 52,09%) ammonta a 123,4 milioni di euro, in calo di 7,6 milioni di euro rispetto al bilancio di previsione iniziale per il 2013. Particolarmente sensibili si sono mostrati in questo comparto gli effetti dovuti alle nuove misure di riduzione dei compensi e alla piena esplicazione degli effetti delle misure di contenimento degli oneri e di razionalizzazione organizzativa adottate a partire dall'inizio del settennato. Se si confrontano gli oneri previsti nel 2008 per il personale in servizio con quelli previsti per il 2014 ne emerge una riduzione pari a quasi 16 milioni di euro.

La spesa pensionistica, che ammonta a circa 91,2 milioni di euro, registra un incremento di 0,8 milioni di euro rispetto al 2013, malgrado l'adozione anche in questo settore di misure di contenimento degli oneri e dei collocamenti anticipati in quiescenza. L'aumento della spesa è dovuto al naturale progressivo incremento del numero dei trattamenti di quiescenza, che per altro non hanno finora usufruito di alcuna forma di indicizzazione.

La spesa pensionistica risulta ovviamente in crescita anche nel suo valore percentuale, ammontando al 38,50% della spesa totale.
La spesa per beni e servizi, pari a 22,3 milioni (9,41% del totale) è in lieve aumento di 0,1 milioni di euro rispetto ai livelli del 2013, confermando sostanzialmente la riduzione dei livelli assoluti di spesa avviata negli esercizi precedenti e mantenendo tali livelli nonostante l'inflazione e la maggiorazione degli oneri fiscali (in primo luogo l'IVA).

Tenendo conto dell'ammontare dei fondi di riserva, stanziati prudenzialmente in misura complessivamente pari a 5 milioni di euro, permane tuttora, a livello di bilancio di previsione, una per altro modesta eccedenza della spesa totale rispetto al complesso delle entrate proprie: eccedenza dovuta all'esigenza di prevedere nei fondi suindicati stanziamenti adeguati a far fronte sia ad eventuali oneri aggiuntivi conseguenti ai contenziosi attualmente aperti (avverso alcuni provvedimenti relativi al personale adottati nel corso del 2013), sia agli oneri derivanti dalla necessità di provvedere alle indispensabili immissioni di nuovo personale, specialmente per le qualifiche più elevate, direttiva e di concetto, nonché alla manutenzione straordinaria di strutture che hanno risentito del decorso del tempo e alla sostituzione di impianti obsoleti ad elevato costo di esercizio: si segnala in particolare al riguardo la realizzazione di numerosi impianti fotovoltaici di ultima generazione.

A tale residuo disavanzo, nella misura in cui risulterà a consuntivo, si farà fronte facendo ricorso a parte dell'avanzo di amministrazione ancora disponibile. In ogni caso, grazie al carattere strutturale di gran parte delle misure adottate, anche nel corso del 2013, e all'entità dell'avanzo accantonato per effetto delle economie conseguenti ai provvedimenti emanati negli scorsi anni, ancora produttivi di effetti, il riequilibrio strutturale a consuntivo tra entrate proprie e spese sarà senz'altro conseguibile nel corso del triennio 2014-2016.

Nei programmi di revisione della spesa predisposti dal Commissario straordinario si indica altresì l'obiettivo di una riduzione anche in valore nominale dell'ammontare di tutti i comparti della spesa pubblica e quindi anche della dotazione degli organi costituzionali. Al riguardo si osserva che, per un'amministrazione come il Segretariato generale della Presidenza della Repubblica - caratterizzata in misura largamente prevalente da spese obbligatorie e da una ridotta incidenza per contro delle spese discrezionali per beni di consumo - il conseguimento di tale obiettivo, che va al di là del mantenimento della dotazione al valore nominale attuale per gli anni successivi al 2016 - già di per sé non agevole - resta subordinato ad una attenta verifica delle economie realizzate a consuntivo nel corso del triennio e soprattutto degli spazi che si renderanno praticabili ai fini della realizzazione di ulteriori risparmi, tra i quali è decisiva la definizione di nuovi assetti stipendiali per il personale di futura assunzione, attualmente allo studio con le organizzazioni sindacali, i cui effetti potranno dispiegarsi pienamente solo nel medio periodo.

5. Ripartizione funzionale della spesa

L'analisi funzionale della spesa consente una lettura più significativa del bilancio di previsione dell'Amministrazione della Presidenza della Repubblica e fornisce una sia pur sintetica analisi dell'attività del Segretariato Generale, tramite la suddivisione in sei aree così denominate: Funzioni istituzionali, Dotazione immobiliare e valorizzazione del patrimonio artistico, Servizi generali (intendenza, telecomunicazioni, sistemi informatici e sicurezza sul lavoro), Amministrazione (gestione del personale, compreso quello comandato presso altre amministrazioni, ragioneria e tesoreria), Sicurezza, Previdenza.

Sulla base di tale classificazione, il totale della previsione di spesa - che, come già precisato, ammonta a 236,9 milioni di euro al netto delle partite di giro e dei fondi di riserva - risulta così distribuito: all'area delle Funzioni istituzionali sono destinati 42,5 milioni di euro (17,95% della spesa complessiva); a quella dei Servizi generali 42,8 milioni di euro (18,06%); alla Dotazione immobiliare e valorizzazione del patrimonio artistico 34,2 milioni di euro (14,41%), all'area Sicurezza 14,3 milioni di euro (6,05%) mentre l'area Amministrazione assorbe 11,9 milioni di euro (5,04%). Si è infine attribuita ad una specifica area la spesa relativa ai trattamenti di quiescenza per il personale di ruolo, pari a 91,2 milioni di euro (38,50%), che, come già rilevato, resta a carico del bilancio interno.

Dalla suindicata ripartizione funzionale emerge che la spesa direttamente imputabile all'esercizio delle funzioni presidenziali deve essere quantificato in 115,8 milioni: infatti dall'ammontare complessivo della spesa si devono sottrarre la spesa pensionistica, pari come si è detto a 91,1 milioni (che negli altri paesi è imputata ai bilanci di distinte gestioni previdenziali) e i costi aggiuntivi - stimabili prudenzialmente in circa 30 milioni annui - derivanti dalla gestione, manutenzione e valorizzazione di un compendio immobiliare e naturalistico (comprensivo delle Tenute di Castelporziano e di Villa Rosebery) unico al mondo e aperto alla più ampia fruizione del pubblico. Basti ricordare che nel corso del 2013 circa 130.000 persone hanno visitato il Palazzo del Quirinale e gli annessi giardini e circa 20.000, tra studenti, insegnanti e studiosi italiani e stranieri, sono stati guidati nei vari percorsi naturalistici e culturali offerti dalla Tenuta di Castelporziano.

L'importo di 115,8 milioni di euro è sostanzialmente in linea con i costi delle analoghe amministrazioni di altri paesi, tenendo conto in primo luogo della diversità delle funzioni dei singoli Capi di Stato, che nei paesi retti da forme di governo parlamentare sono in più casi minori rispetto a quelle attribuite dalla Costituzione al Presidente della Repubblica italiana. Devono poi essere tenuti in considerazione i diversi criteri di imputazione delle spese, comprese quelle relative al personale comandato o distaccato da altre amministrazioni, che in altri ordinamenti è largamente prevalente rispetto ai dipendenti di ruolo ed il cui costo grava nella maggior parte dei casi esclusivamente sui bilanci delle amministrazioni di appartenenza del personale. Si confermano pertanto le considerazioni svolte a conclusione delle note illustrative dei precedenti bilanci di previsione: per un confronto corretto e non fuorviante con i bilanci di analoghe amministrazioni di altri paesi è indispensabile avere ben presenti le differenze qui ricordate.