Comprenderete facilmente quanto io mi senta profondamente onorato e commosso dalla decisione di conferirmi un'onorificenza così alta e significativa per la mia costante amicizia (abbiamo ascoltato le parole della motivazione) nei confronti dello Stato di Israele e del popolo ebraico. Posso solo dire che il mio impegno ad analizzare, denunciare e combattere qualsiasi forma di antisemitismo e qualsiasi approccio distruttivo al cruciale problema dell'esistenza e della sicurezza dello Stato di Israele è parte integrante della mia formazione di antifascista e della mia coscienza democratica. E per il crescere negli anni della mia consapevolezza e determinazione in tal senso, debbo molto alla lezione del Presidente Peres, al suo esempio e al dialogo che ho potuto stabilire con lui sin dal nostro primo incontro e colloquio in Israele, 28 anni fa.
Voglio ringraziarlo anche per le parole generose che mi ha appena rivolto e per aver ribadito la sua convinzione: più che mai, è giunto il tempo della pace. Penso che questa convinzione sarà l'essenziale legacy di Shimon Peres.
Permettetemi di estendere l'espressione della mia gratitudine a quanti - nel Comitato speciale - hanno avuto un ruolo nella decisione che mi riguarda e a quanti hanno preso parte a questa cerimonia.
Palazzo del Quirinale 09/06/2014