Scambio di lettere tra il Presidente Napolitano e il Presidente Köhler

LE LETTERE

Lettera del Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano al Presidente della Repubblica Federale di Germania Horst Köhler


Roma, 15/02/2010


Caro Presidente, caro Horst,

ricorro a questo nuovo canale di comunicazione tra noi che abbiamo deciso di istituire, per trasmetterti qualche informazione e sottoporti qualche spunto di riflessione.

L'informazione è questa : dal 2 al 4 marzo sarò in visita a Bruxelles presso le istituzioni nelle quali l'Italia è rappresentata e svolge attivamente il suo ruolo (la NATO e per essa il Segretariato Generale e il Consiglio Atlantico; le istituzioni fondamentali dell'UE, e cioè Commissione, Presidente e collegio, Consiglio e suo Presidente "stabile", Parlamento, Presidente e Capi gruppo). E' un'occasione che intendo cogliere per compiere un ampio giro d'orizzonte e anche per esporre alcuni miei punti di vista, che nel nostro incontro del 4 dicembre ho constatato essere molto vicini ai tuoi.

1. Gli spunti di riflessione su cui mi interesserebbe molto conoscere il tuo pensiero riguardano innanzitutto l'incerta partenza del nuovo corso istituzionale delineato dal Trattato di Lisbona. E' subito emersa una certa sovrapposizione tra la figura del Presidente "stabile" del Consiglio europeo e quella del Presidente di turno (nell'attuale semestre, il primo ministro spagnolo). Si è diffusa, nell'opinione internazionale - e la stampa lo ha messo in rilievo - l'impressione di una persistente confusione nella responsabilità di rappresentanza e di guida dell'Unione. Di qui anche le polemiche, sia pure gonfiate, sul mancato viaggio del Presidente Obama a Madrid : viaggio che sarebbe peraltro suonato come valorizzazione dell'assetto dell'Unione precedente il Trattato di Lisbona.

Ancor più incerta appare la partenza dell'altra nuova figura istituzionale sancita dal Trattato, e cioè il Vice-Presidente della Commissione - Alto Rappresentante per la PESC.

E' vero che l'UE è, per questi aspetti, in "fase di rodaggio". Ma ci sono forti ragioni di urgenza perché il rodaggio non sia lungo e, soprattutto, appaia presto chiara la direzione in cui ci si intende muovere. La direzione di un più deciso rilancio dello spirito comunitario e della prospettiva dell'integrazione ; o la direzione del tradizionale giuoco degli equilibri e dei compromessi intergovernativi?

2) Le vicende, ancora molto serie e gravide di incognite, dell'economia europea e mondiale, impongono l'avvio di una nuova strategia (si attendono le scelte della Commissione, annunciate per il giorno 3 marzo) e un chiarimento risoluto e coraggioso sul tema della governance economica (tema che il Presidente Van Rompuy ha evocato nella lettera inviata ai Capi di Stato e di governo per il vertice informale dell'11 febbraio). Anche le critiche condizioni finanziarie della Grecia, discusse nel vertice dell'11 febbraio, e di altri Stati membri della zona Euro, hanno riproposto con forza la questione. Essa è stata formulata in termini molto chiari nella conclusione -che accludo (*) - di un discorso tenuto a Napoli il 13 febbraio da Mario Draghi, Governatore della Banca d'Italia e Presidente del Financial Stability Forum.

Ho voluto, caro Horst, sottoporti questi spunti di riflessione, perché sono in giuoco esigenze fondamentali di chiarificazione e di azione per il rafforzamento della credibilità e del ruolo dell'Unione. E se a nome dei nostri due paesi - protagonisti coerenti, sempre, del processo di integrazione europea - potessimo dare un impulso coraggioso nella giusta direzione, faremmo onore, credo, alla nostra comune responsabilità per il futuro dell'Europa. Un futuro che comincia ora, e che non aspetta il superamento delle nostre incertezze e lentezze.

Con grande amicizia

Giorgio Napolitano



(*)"... L'integrazione europea ha portato stabilità dei prezzi e, fino alla crisi, efficace controllo sui deficit pubblici. Dieci anni fa, all'avvio della moneta unica, si levarono voci a richiedere anche un più forte governo economico dell'Unione; furono sovrastate dai cori entusiasti che celebravano la meta raggiunta insieme all'impegno a resistere a ogni ulteriore integrazione.

L'euro è saldo. Chiaramente, una crisi che produce instabilità finanziaria mondiale colpisce le economie dell'area con intensità diversa a seconda delle strutture su cui poggiano. Occorre che nell'Unione si formi la volontà comune di estendere alle strutture economiche, e alle riforme di cui necessitano, la stessa attenta verifica, lo stesso energico impulso che sono stati esercitati negli anni sui bilanci pubblici." ...

Dall'intervento del Governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, al XVI Congresso degli Operatori finanziari, Napoli, 13 febbraio.




Risposta del 1° marzo 2010 del Presidente della Repubblica Federale di Germania Horst Köhler al Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano

Berlino, 01/03/2010


Signor Presidente, caro Giorgio,

Ti ringrazio vivamente per la lettera in cui mi esponi le Tue riflessioni in vista della imminente visita presso le organizzazioni di Bruxelles, in particolare presso le istituzioni dell’Unione europea.

Anche a me sta molto a cuore la questione della direzione in cui l’Unione europea si muove dopo l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona. Ora è essenziale dare piena vita a questo Trattato. Di sostanziale importanza in questo contesto è la maggiore capacità operativa dell’Unione nella politica estera e di sicurezza che adesso deve divenire visibile.

La questione da Te affrontata di più stretto coordinamento di politica economica è, anche a mio giudizio, centrale. Nella zona euro necessitiamo di maggiore coerenza. La chiave per ottenerla sono politiche di bilancio solide e la realizzazione delle necessarie riforme strutturali nei singoli Paesi dell’euro. Qui purtroppo in passato, anche da parte della Commissione e del Consiglio europeo, sono state commesse grandi omissioni che devono venire ora corrette con uno sforzo di tutti i partecipanti. In questo senso io sono fiducioso.

Caro Giorgio, anch’io sono del parere che sia necessario rafforzare la credibilità dell’Unione europea – sia internamente che esternamente. La Tua imminente visita a Bruxelles Ti offrirà la possibilità di discutere di questi argomenti con il Presidente della Commissione e con il Presidente del Consiglio europeo. Nell’interesse dei nostri comuni obiettivi, Ti auguro pieno successo. Sarei molto lieto, dopo la Tua visita, di poter discorrere con Te delle impressioni che avrai raccolto a Bruxelles.

Con amicizia

Horst Kölher

 


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