Palazzo del Quirinale 02/06/2010

Dichiarazione del Presidente ai giornalisti al termine della Festa della Repubblica

INCONTRO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, GIORGIO NAPOLITANO, CON LA STAMPA AL TERMINE DELLA FESTA NAZIONALE DELLA REPUBBLICA

 

È un momento di scelte, di difficoltà anche per i giovani, per le famiglie?

Questo è naturale, basta sentire quelle che ti dicono le persone: molte speranze, anche preoccupazioni, e incitamenti che naturalmente non possono che riguardare tutti coloro che hanno responsabilità, a cominciare da me ma non solo me.

Il suo appello alla condivisone non è stato ascoltato fino in fondo: è preoccupato?

Bisogna vedere. Perché, intanto, ci sono questioni su cui ci si intende di più e altre su cui permane ostilità e sordità reciproca. In fin dei conti, questa mattina è stata una manifestazione assolutamente unitaria: unitaria di popolo, di cittadini, e anche di rappresentanze perché sul palco c'erano rappresentanti dell'opposizione e della maggioranza, e delle istituzioni senza nessuna eccezione.
Insomma, non bisogna vedere tutto nero. Non mi fate vedere tutto nero, sennò chiudo gli occhi...

Mancava il ministro dell'Interno...

Questo lo dovete chiedere a lui, io non lo so. Certo saranno stati invitati tutti. C'erano dei ministri, parecchi ministri. Altri mancavano, anche ieri sera: ciascuno avrà le sue ragioni.

C'è questa preoccupazione forte che l'informazione possa essere limitata dalla legge sulle intercettazioni...

Mi pare che la discussione sia ancora del tutto aperta. Non c'è stata nessuna scelta definitiva da parte della maggioranza: si discute ancora di emendamenti. C'è stato, per il momento, un rinvio in Commissione, e quindi mi auguro che ci sia il massimo avvicinamento possibile tra posizioni che finora sono stata contrapposte. Ma siccome anche da parte dell'opposizione si intende dare - mi sembra - un contributo alla soluzione di problemi molto complessi, come sono quelli della garanzia della libertà di stampa e della libertà di indagine e anche della garanzia del rispetto della dignità e della privatezza delle persone, penso che dal confronto ancora in corso possano uscire soluzioni se non condivise da tutti, più accettabili per tutti.

Lei aveva auspicato una manovra economica equa. L'ha trovata questa equità nella manovra?

Guardi, io posso auspicare che la manovra sia equa, sia - come dire- attenta a tante esigenze. Poi le manovre non le faccio io: il decreto è del governo che si è assunto pienamente le sue responsabilità, e lo discute in parlamento. Quindi, non mi pronuncio nel merito del decreto: se fossi un parlamentare e basta direi la mia su tutti gli aspetti, ma non posso farlo e non intendo farlo.
Io ho messo soltanto, in particolare nei contatti che ho avuto col governo, l'accento su alcune esigenze che corrispondono anche a principi fondamentali della nostra Costituzione: l'esigenza di promuovere la cultura e la ricerca. D'altra parte, promuovere la ricerca , l'educazione, la formazione al massimo livello è condizione per lo sviluppo del Paese, per avere un futuro come Paese in Europa e nel mondo.

Abbiamo letto allarmate e allarmanti dichiarazioni del Presidente emerito Ciampi addirittura su un tentativo di colpo di Stato nel '92-'93. Lei ha anche parlato con il procuratore Antimafia Piero Grasso al Quirinale. Ecco di questo allarme lanciato così ad altro livello...

Naturalmente sono trascorsi 17 anni, se il presidente Ciampi ha percepito un allarme nel 1993. Oggi siamo nel 2010, quindi parliamo di cose da ricostruire o sul piano storico o sul piano giudiziario. Sul piano giudiziario ci sono indagini riapertesi, in modo particolare per quello che riguarda l'assassinio del giudice Borsellino e per quello che riguarda l'attentato all'Addaura contro il giudice Falcone. Io non posso che augurarmi che queste indagini si sviluppino in modo efficace e convincente. Altro non aggiungo. Il resto sono storia - memorie, riflessioni che si incrociano - ma nell'attualità quello che è importante è garantire la piena trasparenza dell'attività di tutti gli organi dello Stato, compresi i Servizi di informazione. Intanto, è importante che sul piano giudiziario si ricostruisca quello che ancora si può ricostruire anche di un passato complicato e oscuro.