Palazzo del Quirinale 27/01/2010

Dall'intervento del Presidente Napolitano alla celebrazione del Giorno della Memoria

Noi abbiamo voluto che questa parte della cerimonia per il Giorno della Memoria si svolgesse qui in Quirinale ed è giusto che fosse così in questa che amiamo chiamare la Casa degli italiani, ed è giusto soprattutto perché qui sentissimo le parole dei ragazzi che studiano le persecuzioni naziste, che studiano la sofferenza e la resistenza degli ebrei deportati nei campi, che studiano l'epilogo tragico dello sterminio. E così celebrano il giorno della memoria della Shoah.

Credo che sentire le loro parole, sentire come si sono dedicati allo studio di queste tragiche esperienze ancora così cariche di insegnamenti e di valori per le nuove generazioni sia motivo di conforto per tutti noi. E vorrei dire a Maria Elena: noi non chiediamo di meglio che trasmettervi il testimone a nome dello Stato.

Oggi i discorsi celebrativi più solenni avranno luogo nell'Aula della Camera dei Deputati perché, grazie all'accettazione da parte del professor Wiesel dell'invito del Presidente Fini, abbiamo la voce più alta che potessimo aspirare ad avere con noi in questa giornata.

Professor Wiesel, io ho il piacere e l'onore di darle il benvenuto in questo Palazzo e di dirle quanto lei sia profondamente rispettato e apprezzato nel nostro Paese. Noi ammiriamo il suo impegno incessante a trasmettere la memoria, a testimoniare e a lottare per la causa della libertà e dei diritti umani, della mutua comprensione e della pacifica convivenza tra i popoli.