Quirinale 25/04/2010

Intervento del Presidente Napolitano all'incontro con gli esponenti delle Associazioni Combattentistiche e d'Arma

Senatore Agostini, Generale Saltini, Signori Ministri, onorevoli rappresentanti del Parlamento, Autorità civili e militari, Presidenti e rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche e d'Arma e della Confederazione fra le Associazioni Combattentistiche e partigiane,

come è ormai tradizione, l'udienza a voi dedicata si svolge al palazzo del Quirinale in forma unitaria e in concomitanza con le celebrazioni della ricorrenza del 25 aprile, arricchite, anche quest'anno, dal conferimento di Medaglie d'Oro al Merito Civile per gli accadimenti del 1943-45: quelle che stiamo oggi per consegnare alla memoria dell'ing. Zosimo Marinelli, ai Comuni della Garfagnana e al Comune di Sasso Marconi.

Le Associazioni sono oggi simbolicamente partecipi del significato solenne di questa giornata, così come ieri le componenti che esse rappresentano sono state protagoniste della riconquista della libertà e dell'indipendenza dell'Italia.

Esse contribuiscono, con la loro testimonianza degli storici accadimenti che hanno reso possibile la Liberazione e con l'opera concreta che ne caratterizza la diuturna attività, a mantenere costantemente viva negli Italiani la memoria di quell'evento che cambiò radicalmente i destini del Paese.

Il mio auspicio è che la cerimonia odierna e il deferente omaggio ai caduti che ho reso poco fa all'Altare della Patria contribuiscano a trasmettere, soprattutto alle giovani generazioni, il significato degli anni della Resistenza e della Liberazione.

Ieri a Milano, in un clima di grande serenità - quel clima che può e deve circondare dovunque le celebrazioni del 25 aprile - ho inteso mettere pienamente il luce il significato nazionale, il valore di riconquista e condivisione del senso della nazione e della Patria, di riaffermazione di una rinnovata identità e unità nazionale. Ho definito il 25 aprile Giorno della Liberazione e insieme della riunificazione d'Italia a conclusione di una drammatica divisione in due e di una profonda lacerazione del nostro paese.

Mi preme insistere anche qui sul ruolo dei militari appartenenti ai reparti regolari che immediatamente reagirono alle pretese germaniche di sopraffazione e alle minacce di sanguinosa ritorsione o schieratesi poi con le formazioni partigiane, o internati nei campi di concentramento in Germania, per non parlare del rinato esercito italiano al cui battesimo di fuoco a Mignano Montelungo ho dedicato la celebrazione dello scorso anno in compagnia del Ministro della Difesa.

Sono stati essi i naturali portatori, nella Resistenza, dei valori nazionali e patriottici anche in termini di continuità, di travagliata continuità con l'impegno precedente duramente ed eroicamente speso su campi di battaglia come quelli d'Africa. E per far sempre meglio conoscere tale ruolo, di fondamentale componente della Resistenza e della Liberazione, è particolarmente rilevante il contributo dell'associazionismo militare, erede delle tradizioni e custode del patrimonio storico degli eventi che hanno dato vita alla nostra Nazione, che ne hanno fatto trionfare l'unità nelle guerre d'indipendenza e nella prima guerra mondiale, che ne hanno garantita la riunificazione nel 1945.

I valori e gli ideali di libertà, di pace e di giustizia, che sono stati consacrati, sull'onda della Liberazione, nella Costituzione repubblicana, ispirano l'impegno del nostro paese nelle organizzazioni internazionali, nelle Nazioni Unite come, in particolare e più fortemente, nell'Unione europea, e quindi nelle missioni di stabilizzazione e di sostegno allo sviluppo istituzionale ed economico-sociale in aree di crisi, dal Libano, ai Balcani all'Afghanistan. E in quelle missioni, in quelle terre le nostre Forze armate concorrono con il proprio decisivo apporto professionale e morale, ampiamente riconosciuto dagli alleati e dalle popolazioni, al conseguimento di obiettivi coerenti con il retaggio della Resistenza: ho detto ieri, con il retaggio più condiviso e duraturo della Resistenza e con gli indirizzi della Carta costituzionale.

Nella consapevolezza di ciò esprimo il mio più sincero apprezzamento ai Presidenti e ai rappresentanti delle Associazioni combattentistiche e d'Arma e della Confederazione fra le Associazioni combattentistiche e partigiane per la loro quotidiana, fattiva vicinanza alle Forze armate, così come per i loro generosi interventi di solidarietà nazionale, spesso a fianco dei militari in servizio, come quello realizzato dall'Associazione Nazionale Alpini con uno slancio straordinario in soccorso dei terremotati d'Abruzzo.

A voi tutti, dunque, un grazie e un caloroso augurio.