Palazzo del Quirinale 08/09/2006

Incontro del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con i rappresentanti della Confederazione Italiana fra le Associazioni Combattentistiche e Partigiane

 

INCONTRO DEL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
GIORGIO NAPOLITANO CON I RAPPRESENTANTI DELLA CONFEDERAZIONE ITALIANA
FRA LE ASSOCIAZIONI COMBATTENTISTICHE E PARTIGIANE

Palazzo del Quirinale, 8 settembre 2006

Caro Presidente Agostini,
cari Presidenti e rappresentanti di tutte le Associazioni Partigiane e Combattentistiche,
cari vecchi amici che vedo qui con grande piacere e commozione.
Ho accolto e vi saluto molto volentieri, e prendendo spunto dalle calorose parole del Presidente Agostini, voglio subito confermarvi "di poter contare sempre, come nel passato, sul sostegno ideale e morale del Presidente della Repubblica".
D'altra parte non potrei assolvere alla mia funzione di rappresentante dell'unità nazionale senza far riferimento alla storia e ai valori che voi rappresentate: la storia della partecipazione sofferta di tanti ad ogni guerra in cui sia stata in causa la bandiera d'Italia; la storia della lotta di Liberazione, attraverso la Resistenza antifascista e antinazista e con il concorso essenziale di forze armate italiane, per la riconquista della libertà e dell'indipendenza nazionale.
Voi rappresentate questa storia, e dunque i valori del senso del dovere patrio, dell'attaccamento agli istituti e ai principi democratici, dell'aspirazione alla pace. E lo avete mostrato mettendo in campo la vostra autorità e la vostra passione in momenti anche difficili della vita dell'Italia repubblicana di questi decenni.
A maggior ragione rappresentate un esempio e un punto di riferimento oggi che l'Italia è chiamata a dare il suo contributo alla costruzione di un mondo più pacifico e più giusto, anche partecipando a missioni e prove impegnative al servizio della causa europea e delle Organizzazioni internazionali, secondo lo spirito e la lettera dell'art. 11 della Costituzione.
Desidero, quindi, rivolgervi il più convinto e intenso riconoscimento per l'impegno che ancora una volta assumete di concorrere alla grande opera comune di trasmissione della memoria storica. E mi complimento anche per le iniziative volte a garantire il passaggio del testimone, come i tempi e lo scorrere delle generazioni prescrivono, soprattutto alle generazioni più giovani e - come Lei ha detto - ai nostri discendenti. È anche questo il segno della vostra lungimiranza e della vostra saggezza.

RISPOSTE AD ALCUNE DOMANDE DEI GIORNALISTI

DOMANDA
Lei stamattina è stato a trovare un nostro militare ferito in Libano. E stamattina abbiamo avuto anche degli altri feriti in Afghanistan. C'è un po' di preoccupazione nel Paese per queste missioni che vedono i nostri soldati esposti?

PRESIDENTE NAPOLITANO
La preoccupazione è assolutamente naturale. Sappiamo che il rischio è parte di queste missioni. Nel caso del Capitano Punzo si è trattato di un episodio assolutamente incredibile, incomprensibile,perché era lì in missione tra osservatori dell'ONU disarmati. È stato ferito gravemente, ma ho trovato in lui grande forza morale e grande volontà di ripresa. Veramente una persona ammirevole.

DOMANDA
I nostri soldati in Afghanistan affrontano una situazione a rischio. Siamo preoccupati?

PRESIDENTE NAPOLITANO
Stiamo seguendo le notizie per poter valutare la gravità delle ferite. Uno dei feriti pare sia stato colpito abbastanza seriamente, ma siamo in attesa di avere maggiori elementi.