Roma 12/11/2021

Messaggio del Presidente Mattarella in occasione del 75° anniversario dell’UNESCO

C o m u n i c a t o


Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato alla Direttrice Generale dell’UNESCO, Audrey Azoulay, il seguente messaggio:

«Il 75° anniversario dell'UNESCO rappresenta un traguardo importante nella vita dell’Organizzazione e un invito a riflettere sulla rilevanza e sul ruolo sempre crescente di quest’Agenzia delle Nazioni Unite.
Il multilateralismo, nato dalle ceneri di due guerre mondiali come nuovo metodo per condurre gli affari internazionali in spirito di pace, tutelare i diritti umani universali e promuovere lo sviluppo delle nazioni, è – oggi come allora – l’unico strumento efficace per affrontare le sfide del presente e porre le basi per un futuro più giusto, equo e sostenibile.
Gli assi portanti del mandato affidato dalla comunità internazionale all'UNESCO – istruzione, scienza, cultura, comunicazione e informazione – sono estremamente attuali. Parimenti attuale è il principio, richiamato nel preambolo dello statuto, che i conflitti iniziano nelle menti ed è dunque in esse che occorre costruire la pace. Un compito arduo, un obbligo morale che impegna tutti, individualmente e come Stati.
L’UNESCO svolge un ruolo insostituibile nella conservazione e valorizzazione di quel DNA comune della civiltà umana che è il patrimonio mondiale. A tale riguardo desidero ricordare che il prossimo anno, a Firenze, l'Italia ospiterà la Conferenza dedicata al 50° anniversario della Convenzione UNESCO sul patrimonio culturale e naturale dell'umanità.
A forti crisi non si può che rispondere con grandi ambizioni. La ripresa post pandemica di cui il mondo ha bisogno passa anche per la salvaguardia e la promozione dei valori della cultura, dell’istruzione, della scienza e della comunicazione. L’Italia è fermamente al fianco dell’UNESCO nel raggiungere tali obiettivi.
In tale spirito, porgo a lei, Signora Direttrice Generale, i più sinceri auguri della Repubblica Italiana per l’importante ricorrenza, mentre rivolgo un cordiale saluto a quanti si trovano riuniti a Parigi per la 41° Conferenza Generale».