Milano 25/11/2019

Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’inaugurazione dell’Anno Accademico 2019-2020 dell’Università Bocconi e del Nuovo campus

Prendo la parola con il permesso del Presidente e del Rettore, che ringrazio molto per le espressioni cortesi nei miei confronti. E, attraverso di loro, un saluto alla Bocconi. Un saluto alla Vice Presidente della Corte Costituzionale, al Presidente della Regione, agli Ambasciatori e Consoli generali presenti, al Sindaco che poc’anzi, al momento del taglio del nastro del nuovo Campus, ha sottolineato come Milano abbia vissuto un altro momento del suo dinamismo, così prezioso per tutto il nostro Paese.

Un saluto ai Rettori di altri Atenei, a tutte le Autorità presenti. Al Corpo docente, a coloro che lavorano in Bocconi, al personale amministrativo e tecnico, e alle studentesse e agli studenti particolarmente.

Un saluto particolare alla Senatrice Liliana Segre, ringraziandola per il messaggio, che costantemente invia, di non restare inerti di fronte all’odio e ai pregiudizi.

Anche rispetto a questo versante la Bocconi è una risposta, con i criteri di formazione che poc’anzi il Presidente Monti, al momento del taglio del nastro, ha ricordato. Formazione volta a suscitare spirito critico e senso di responsabilità – mi pare abbia detto – che sono i veri antidoti all’odio e ai pregiudizi.

La Bocconi è anche una risposta su questo versante con i suoi quindicimila studenti di novantanove diverse nazionalità. Lo è con il suo inserimento nella dimensione europea e internazionale.

Lei ha parlato, Presidente Monti, dell’inserimento in Europa, della fiducia nell’Europa. La fiducia in questo storico processo di integrazione è rafforzata e resa solida dal tessuto di cultura, di ricerca, dal tessuto scientifico, comune in tutta Europa.

Così come è rafforzata dalla crescita di una generazione di giovani che si sentono europei, oltre che del proprio Paese.

La Bocconi, anche sotto questo profilo, è un’eccellenza nel nostro Paese.

È uno degli atenei di maggior prestigio in Europa, punto di riferimento in sede internazionale.

La costellazione degli atenei di Milano è un patrimonio prezioso per la sua città, Sindaco Sala; per la sua Regione, Presidente Fontana; per l’Italia e per la nostra Europa.

E il momento in cui poc’anzi abbiamo visitato il nuovo Campus e inaugurato una sua parte è un altro elemento che sottolinea il ruolo della Bocconi in questa costellazione, in questa città, in questa Regione e nel nostro Paese.

La progettazione, affascinante, di alto valore, che abbiamo visto realizzata, la sua piena sostenibilità ambientale, l’apertura alla città, raffigurano ed esprimono quello che poc’anzi mi ha detto la studentessa Giulia Gargiulo. Entrando in questo edificio ho incontrato una rappresentanza degli studenti e la studentessa mi ha sottolineato la centralità dello studente. Questo Campus e tutta l’attività della Bocconi sottolineano questa centralità.

Poc’anzi il Presidente Monti ci ha richiamato all’importanza fondamentale della preparazione. Il suo intervento è stato sostanzialmente un elogio della competenza.

Il Rettore, nella sua relazione, ha detto che in questa fase, in questa stagione, di grande complessità emergono e si manifestano illusorie tendenze alla semplificazione.

È così, Professor Verona. È davvero così.

Nella storia, sempre – come sappiamo – le novità hanno provocato disorientamento, chiusure, desideri di impossibile ritorno al passato.

Questo è particolarmente vero in questa stagione in cui i mutamenti e le novità sono amplissimi e veloci.

E la tentazione che fa affiorare desideri di semplificare quel che è complesso, in maniera illusoria, è rischiosa perché, al contrario, le novità così complesse non possono essere né accantonate, né ignorate, né rimosse. Ma vanno affrontate consapevolmente, con competenza, per poterle governare, per non esserne travolti.

E questo richiamo è di grande importanza. Così come lo è un altro richiamo che, tra i tanti spunti di grande interesse, il Rettore poc’anzi ci ha presentato in questa completa illustrazione del ruolo e dell’impostazione della Bocconi. Non soltanto come numeri e come indicazione di programmi e di attività, ma anche come ragioni di questa attività.

Lei ha parlato, Magnifico Rettore, dell’esigenza di uscire da discipline che siano isolate l’una dall’altra, chiuse in se stesse. È un richiamo fatto anche dal Presidente Monti al carattere interdisciplinare.

Vi è una suggestiva coincidenza. Stiamo uscendo da un lungo periodo – decenni - di esaltazione della iper specializzazione.

Vi è un ripensamento a questo riguardo. Ed è suggestivo che questo avvenga nel cinquecentesimo anno di Leonardo da Vinci che, sia pure nella assai più ridotta dimensione della conoscenza di quei tempi, spaziava dall’arte all’ingegneria, dall’anatomia all’idraulica.

Il fatto che in questo periodo, in questa stagione, si cominci a percepire appieno l’esigenza che non si possa immaginare il sapere come frazionato, frantumato, tra corridoi incomunicabili fra di loro, è di grande importanza.

È vero per ogni settore. È vero, ad esempio, nell’interazione indispensabile sempre di più tra medicina e ingegneria, per la ricerca, per la diagnosi, per la terapia. Ed è vero ancor di più per l’economia, collocata come è al centro della vita sociale.

Il Rettore poc’anzi con una suggestiva indicazione ha ricordato l’immagine egocentrica con cui, nel tempo, l’economia si è alle volte rappresentata. E ha sottolineato come l’impresa non possa essere interpretata, non si esaurisca nella logica dell’azionista, generalmente attento quasi soltanto al profitto, o nella logica del manager che alle volte coltiva, come lei ha detto, Magnifico Rettore, il successo fine a se stesso della sua azienda e forse anche, talvolta, il successo personale competitivo.

Ma lei ha disegnato l’immagine di un’impresa che sia autenticamente partecipe della società nel suo complesso, nei suoi vari risvolti, nelle sue varie componenti.

E quindi un’impresa attenta pienamente all’etica, alla sostenibilità, alla coesione sociale, che è d’altronde, essa stessa, fattore di crescita economica.

Tutto questo sottolinea come la Bocconi abbia al centro della sua attività la figura complessiva della persona umana. E ne ho ricevuto un’indicazione poc’anzi, sempre dalla studentessa che ho incontrato con i suoi colleghi, che mi ha fatto presente che vi sono settanta associazioni tra gli studenti della Bocconi, spaziando nei vari aspetti e profili della vita sociale.

È un modo di esprimere, da parte degli studenti, come non possa ignorarsi nessun risvolto della complessità della persona umana. Grazie per questa indicazione.

Auguri, buon anno accademico!