VISITA DEL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
CARLO AZEGLIO CIAMPI
NELLA PROVINCIA DI BELLUNO
CERIMONIA COMMEMORATIVA DEL
40° ANNIVERSARIO DELLA TRAGEDIA DEL VAJONT
Longarone - Municipio, 9 ottobre 2003
Caro Sindaco di Longarone,
Cari Sindaci dei Comuni che componete il circondario del Vajont,
Autorità,
Cittadini,
sono qui in pellegrinaggio.
Ho negli occhi le terribili immagini di quarant'anni fa.
Avverto forte l'emozione della tragedia che in pochi minuti cancellò interi
paesi, il fragore misterioso e terrificante, orrendo preannuncio di morte,
l'ondata terribile che tutto spazzò via.
Ovunque devastazione, rovine, intere famiglie scomparse.
Rese ancor più tragico quel dolore la consapevolezza che vi fu colpa dell'uomo.
L'abnegazione degli Alpini, dei Vigili del fuoco, delle Forze dell'ordine, lo
slancio dei volontari accorsi numerosi da tutta Italia, poterono appena lenire
le devastanti conseguenze.
Il cimitero del Vajont è un sacrario. Il sacrario è la memoria. E dalla
memoria trae alimento la vita, che è speranza fiduciosa, che ci dona il sorriso
dei bambini.
L'intensità del ricordo di quella tragica notte del 9 ottobre 1963 fa avvertire
l'insufficienza delle parole. Non so dire altro, non posso dire altro.
Siete gente di montagna, forte, silenziosa, operosa. I sentimenti li esprimete,
li comunicate, soprattutto con lo sguardo, con i vostri occhi. Guardando a
quello che siete riusciti a ricostruire si ha la testimonianza alta delle vostre
virtù civili, dei valori che hanno dato a tutti voi, padri, figli, la forza di
ricominciare, di risorgere.
L'amore per il vostro territorio, l'attaccamento alle tradizioni, i saldi legami
familiari, l'etica del lavoro: sono queste le fondamenta, le radici sempre vive,
della vostra millenaria civiltà.
E' questa grande forza che vi dà, che ci dà la serenità di guardare con
fiducia, con speranza al futuro dei nostri figli.