VISITA DI STATO DEL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
CARLO AZEGLIO CIAMPI NELLA REPUBBLICA ELLENICA
BRINDISI AL PRANZO DI STATO OFFERTO DAL PRESIDENTE
DELLA REPUBBLICA ELLENICA
IN ONORE DEL PRESIDENTE CIAMPI
Atene, 15 luglio 2003
Signor Presidente della Repubblica Ellenica,
Signore e Signori,
i nostri Paesi sono uniti da un rapporto ultramillenario.
Il vivace e fecondo confronto di opinioni attorno al Preambolo del progetto di
Trattato costituzionale dell'Unione Europea ha ridato attualità a questo
vincolo.
La formulazione prevalsa esordisce con le parole di Tucidide sulla democrazia,
espressione del potere non di una minoranza ma della cerchia più ampia di
cittadini.
Essa indica come l'essenza della democrazia sia radicata nel comune patrimonio
di civiltà e di cultura nato dalla fusione di grecità e romanità.
La Grecia e l'Italia toccano con mano, nella complessa realtà del Mediterraneo e dei Balcani, la necessità che l'Europa agisca unitariamente.
Il bacino del Mediterraneo è una linea di faglia che ci confronta con sfide
immani: è una faglia geologica e umana, separazione e incontro di continenti e
di popoli.
La forza d'urto di questa sfida dovrebbe scuoterci da ogni sottovalutazione ed
indugio.
Essa si manifesta in problemi così drammatici e in modi così evidenti che
suscitano preoccupazioni, turbano le coscienze: il divario Nord-Sud, la povertà
e la marginalizzazione sociale, l'immigrazione, lo spettro dei cambiamenti
climatici, l'alterazione profonda di paesaggi storici.
C'è solo una risposta: compiere un salto di qualità nel modo di affrontarli,
intensificare il dialogo e il confronto costruttivo, a cominciare dal realizzare
un innovativo ed articolato partenariato con i Paesi della sponda sud del
Mediterraneo.
Altrettanto rilevante è il comune impegno nei Balcani: l'ancoraggio
all'Unione Europea garantirà alla regione una stabilità politica ed una
dignità di vita che non ha conosciuto per secoli.
Al nostro impegno corrispondono gli obblighi altrettanto sostanziali dei Paesi
della Regione di avanzare nelle riforme democratiche e nella lotta al crimine
organizzato e alla corruzione.
Nulla è destinato a durare nel Mediterraneo e nei Balcani se non si sarà
composto in maniera duratura il conflitto in Medio Oriente.
L'ampliamento dei promettenti varchi che si sono aperti nelle ultime settimane
verso un assetto di pace dev'essere un riferimento costante nell'azione
dell'Unione Europea.
Signor Presidente,
il successo di un semestre di Presidenza europea non dipende dalle dimensioni di
un Paese.
La Grecia lo ha dimostrato guidando l'Unione con visione e saggezza.
La Presidenza italiana vuole operare in un solco di continuità per
l'avanzamento degli obiettivi dell'Europa unita.
Atene diede le origini, non soltanto etimologiche, al demos europeo. A
maggior ragione dobbiamo qui rinnovare la volontà di lavorare insieme per
ampliare un aspetto qualificante del testo costituzionale: il comune senso di
cittadinanza europea.
Essa si afferma attraverso un maggior ruolo del Parlamento europeo e attraverso
la consacrazione giuridica della Carta dei Diritti Fondamentali.
Un'Europa del buon governo e di comportamenti ad esso consoni è elemento
essenziale della cittadinanza europea.
Ho avvertito con amarezza nei mesi scorsi la scarsa presenza dell'Unione
Europea sulla scena mondiale.
Si è rafforzato in me il sentimento che occorra porvi riparo.
Oggi i risultati raggiunti dalla Convenzione, proprio perché il progetto
concordato esprime un punto di equilibrio avanzato, ci offrono una grande
opportunità.
La Conferenza Intergovernativa va vissuta come la seconda fase di un unico
momento costituente.
La volontà politica di avanzare nell'integrazione deve affermarsi con
assoluta limpidezza prevalendo su riserve mentali e interessi settoriali.
Solo così riusciremo a creare le premesse per una più autorevole presenza
dell'Unione Europea nella politica internazionale.
Signor Presidente,
il comune impegno nella costruzione europea qualifica le relazioni fra i nostri
due Paesi già ricche ed intense.
Gli scambi economici e commerciali sono intensi: al dinamismo delle piccole e
medie imprese si aggiungono iniziative d'investimento nelle telecomunicazioni,
nell'energia, nella difesa.
La presenza, questa sera, di una rappresentanza del mondo imprenditoriale ne dà
conferma.
I nostri antichi rapporti culturali sono rinvigoriti dal rinnovo di
importanti intese che aprono ulteriori prospettive di cooperazione scientifica,
tecnologica, e accademica.
La presenza ad Atene della Scuola Archeologica Italiana è un aspetto
qualificante delle nostre relazioni culturali.
L'Italia e la Grecia condividono la responsabilità di tutelare innanzitutto
e di valorizzare l'immenso patrimonio artistico, architettonico, archeologico,
delle civiltà mediterranee.
Questa missione di civiltà deve coinvolgere tutti i Paesi rivieraschi del
Mediterraneo.
L'Italia si sente vicina e solidale con la Grecia per il successo della
XXVIII edizione dei Giochi Olimpici.
Il mondo sportivo, culturale, imprenditoriale italiano darà il proprio convinto
ed entusiastico contributo alla manifestazione olimpica.
Signor Presidente,
ho il ricordo indelebile dei sentimenti che ci animarono e ci unirono a
Cefalonia il 1 marzo 2001.
Il rifiuto dei totalitarismi, la consapevolezza dei drammi del secolo scorso
rinvigoriscono il nostro comune impegno per costruire l'unità dell'Europa.
Lo spirito che il poeta della libertà Ugo Foscolo espresse con la sua opera e con la sua vita, al prezzo dell'esilio e della rinuncia alla nativa Zacinto, alimenta l'Europa del nostro futuro.
Con questi sentimenti, levo il calice al Suo benessere personale, alla prosperità del popolo greco, all'amicizia fra i nostri due Paesi.