INDIRIZZO DI RISPOSTA DEL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
CARLO AZEGLIO CIAMPI
IN OCCASIONE DEL CONFERIMENTO
DELLA GRANDE MEDAGLIA D'ORO
DELL'UNIVERSITÀ COMENIO
Bratislava, 10 luglio 2002
Signor Presidente della Repubblica di Slovacchia,
Magnifico Rettore,
Eccellenze,
Signore e Signori,
sono toccato dalle parole del Rettore Devínsky e profondamente onorato di
ricevere questo riconoscimento da una così significativa Istituzione Accademica
che trae la propria ispirazione da Jan Amos Comenius, luminoso esempio di
studioso, filosofo ed educatore.
La nostra Europa non potrebbe essere così ammirata senza la piena
consapevolezza che la cultura ne rappresenta l'essenza profonda.
Questa comune matrice culturale consente di guardare oltre i particolarismi
degli Stati e gli egoismi nazionali; alimenta il cosmopolitismo necessario al
consolidamento di una società civile europea; costituisce un inarrestabile
veicolo di unità e di libertà, di progresso, di rispetto reciproco.
La cultura è inoltre antitetica all'intolleranza, ed al populismo, al
nazionalismo.
La varietà di culture, di tradizioni, di lingue è una risorsa
ineguagliabile del nostro continente.
Questa risorsa, apparentemente inesauribile, non va sprecata; va utilizzata per
accrescere la partecipazione dei cittadini europei ad un comune progresso
civile.
L'esistenza, accanto alle singole identità nazionali, di un'identità
europea ci aiuterà a farci conoscere meglio dal resto del mondo: sarà elemento
di autorevolezza aggiuntiva per l'Unione Europea.
Non si vuole togliere nulla all'eredità degli Stati nazionali o alle
responsabilità dei singoli governi; occorre però individuare nuovi programmi,
nella scia della felice esperienza di Erasmus, che rafforzino il tessuto
connettivo fra i nostri popoli.
E' il minimo che possiamo fare: lavorare ancora meglio insieme per radicare i
valori che abbiamo ereditato nelle coscienze dei nostri cittadini e proteggere
dall'emarginazione l'immenso patrimonio culturale europeo. Se ci si riconosce in
una civiltà comune, si deve credere anche in progetti ed in azioni comuni.
La nuova Europa che integrerà i Paesi dell'Europa centro-orientale avrà bisogno soprattutto di valorizzare la propria identità storica e culturale, essenziale per governare la globalizzazione ed evitare che un'Europa frammentata ne diventi succube.
Le relazioni culturali tra Italia e Slovacchia, consolidate da una lunga
tradizione di cooperazione tra le Università italiane e quelle slovacche, sono
fiorenti.
Assistiamo con soddisfazione alla diffusione della lingua italiana nelle scuole
e nelle università slovacche; cresce il numero dei lettori, dei borsisti e dei
ricercatori, nell'indirizzo umanistico e in quello scientifico.
Questa feconda collaborazione deve venire accompagnata da un nuovo Accordo di
Cooperazione culturale, scientifica e tecnologica.
Rivolgo il mio pensiero ai giovani che vengono formati in questa Università. Invito gli studenti slovacchi, italiani, di altri Stati europei a considerarsi non solo buoni cittadini dei propri Paesi ma componenti della futura classe dirigente europea.
Non prestate ascolto alle sirene che versano scetticismo sull'avventura
europea; guardatevi dal credere all'Unione Europea come luogo di negoziato
permanente e non come a un'impresa che nobilita.
L'Unione Europea rappresenta uno sviluppo senza precedenti nella storia
dell'Europa e del mondo. Ha bisogno delle nostre idee, del nostro comune
entusiasmo per mantenere lo slancio dell'integrazione, per modellare una vera e
propria cittadinanza europea.
L'Europa è il futuro, di noi tutti: dobbiamo esserne consapevoli ed orgogliosi.