Sud Africa - Johannesburg 15/03/2002

Incontro del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, in visita di Stato in Sud Africa, con la comunità italiana





VISITA DI STATO DEL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
CARLO AZEGLIO CIAMPI
IN SUD AFRICA

INCONTRO CON LA COMUNITA' ITALIANA

Johannesburg - (Circolo Italiano), 15 marzo 2002

 

Cari connazionali,

le parole che ho ascoltato attraversano il tempo e lo spazio. Qui tra di Voi, una volta di più, mi accorgo che ci accompagnano sempre i legami che ci uniscono come Nazione, che ci danno un'identità di cui andiamo orgogliosi.

Poco meno di tre anni orsono, iniziai il mio discorso inaugurale in Parlamento, ricordando gli Italiani all'estero come parte integrante della Nazione. Da Presidente della Repubblica ho toccato questa realtà con mano, ripetutamente. Ho visitato le nostre comunità in Europa e oltre oceano; ho ripercorso gli itinerari del sacrificio dei caduti e dei prigionieri di guerra, a El Alamein, a Cefalonia, nella foresta di Tambov, stamane a Zonderwater; ho incontrato i Vostri rappresentanti a Roma; ho avuto da connazionali all'estero infinite testimonianze di partecipazione, di attaccamento, di orgoglio e di unità. I vincoli di sangue, di lingua, di affetti, sono forti e vivi: si perpetuano e rinnovano attraverso le generazioni.

Il meglio dell'Italia, la famiglia, la solidarietà, la creatività, la laboriosità, lo spirito associativo, prospera fra gli Italiani all'estero e ne fa avamposti di civiltà e cultura nel mondo. La nazione italiana non conosce confini territoriali. Nelle nostre comunità all'estero si ritrovano gli stessi ideali, la forza di un'identità unica e la ricchezza del mosaico regionale. E' questo patrimonio che ci accompagna ovunque, è questa la chiave del successo professionale e sociale degli Italiani all'estero, è questo il contributo che essi danno ai paesi e alle società che li accolgono e delle quali diventano componenti vitali e dinamiche. In qualsiasi parte del mondo vi sia stata emigrazione storica o presenza recente, gli Italiani si sono guadagnati e si guadagnano rispetto e ammirazione.

Il Sud Africa non fa eccezione. I commenti che ho raccolto nei giorni scorsi dal Presidente Mbeki e da altre autorità, ancor più i sentimenti che si esprimono attraverso la Vostra presenza, testimoniano di una comunità saldamente integrata in questa nazione, di una presenza operosa che ha messo radici nel suo tessuto produttivo e culturale, di un'originale capacità di contribuire alla costruzione del Sud Africa contemporaneo.

Il successo del Sud Africa democratico, emerso pacificamente dall'aparheid è un esempio per l'Africa ma anche per tante altre regioni, anche in Europa, e per i paesi lacerati da conflitti intestini e rivalità etniche. Il miracolo della riconciliazione e dell'abbattimento delle barriere razziali deve ora essere consolidato nell'economia, nella società e nelle condizioni di vita. E' una grande sfida per tutti i sudafricani. La comunità italiana può non solo contribuire, insieme a tutte le altre componenti della nazione sudafricana, ma svolgere un ruolo originale grazie proprio ai caratteri che Vi distinguono: iniziativa, coesione familiare, equilibrio, concretezza, posizione civile, umanità.

Con questa mia visita, la prima visita di Stato del Presidente della Repubblica italiana in Sud Africa, ho voluto trasmettere al governo e alla società sudafricana un messaggio e una testimonianza di solidarietà dell'Italia, dell'Europa e del mondo industrializzato.

Vorrei indicare tre direttrici principali verso le quali orientare questo impegno. Innanzitutto, i canali tradizionali delle iniziative a favore degli Italiani all'estero, attraverso la capillare rete consolare in Sud Africa e le istituzioni rappresentative della comunità: Comites e Consiglio Nazionale degli Italiani all'Estero. Ho incontrato il Comites di Cape Town. La legge definitivamente approvata dal Parlamento italiano lo scorso dicembre Vi consentirà una diretta rappresentanza nella prossima Legislatura. Sono molto lieto che una lunga aspirazione, un diritto costituzionalmente riconosciuto a tutti i cittadini, sia finalmente diventata realtà.

In secondo luogo, ritengo si debba puntare sull'informazione, sull'insegnamento della lingua italiana e sulla cultura sia con iniziative italiane in Sud Africa, sia con scambi giovanili e messa a disposizione di borse di studio. Oggi RAI International sta studiando con le controparti locali un accordo che migliora il palinsesto dei programmi e ne facilita l'accesso a orari più convenienti alle esigenze del pubblico sudafricano. Infine, occorre utilizzare la rivoluzione informatica che annulla le distanze. E' oggi disponibile un veicolo potente di collegamento fra l'Italia e le comunità all'estero. E' un potenziale ancora da sfruttare; sta anche a Voi essere propositivi.

Il legame della cultura è fondamentale: forgia l'italianità più di ogni altro fattore. Questa consapevolezza si coltiva mantenendo vivi i rapporti con l'Italia e contribuendovi attivamente. Le comunità italiane all'estero possono arricchire la cultura italiana di spunti vitali e innovativi: penso alle arti figurative, alla musica, alla produzione per il piccolo e grande schermo.

Questa mia visita si è svolta nel significativo contesto di un voluto impegno italiano in questo paese, specificamente in due direzioni: collaborazione scientifica e tecnologica; investimenti e scambi commerciali. A Cape Town, in mia presenza, al termine di un Seminario fra Polo di Trieste e controparti sudafricane, è stato firmato un accordo di cooperazione scientifica bilaterale. Oggi, qui a Johannesburg, si è tenuto un Simposio economico-commerciale cui hanno partecipato una ventina di importanti operatori venuti dall'Italia. Sono iniziative che dimostrano, nei fatti, che l'Italia crede nel futuro del Sud Africa. Ed è evidente che una maggiore presenza imprenditoriale e scientifica apre interessanti spazi e interazioni a beneficio degli Italiani già stabilmente residenti in Sud Africa.


Signor Presidente,
Amici,
Connazionali,

in tre giorni intensi e fitti di eventi e di contatti, ho visto un paese ricco di energie e di idee. Di esso la componente italiana è parte minoritaria ma importante.

La visita non avrebbe potuto avere una chiusura più degna della giornata passata insieme a Voi. Giornata iniziata a Zonderwater, che custodisce una memoria preziosa: per alcuni dei presenti, di una prigionia diventata libera scelta di questa terra, per altri di un'aspirazione a emigrare in Sud Africa.

Da Presidente della Repubblica viaggio spesso attraverso l'Italia. Così come nei miei viaggi fra gli Italiani all'estero, incontro in ogni regione e città la stessa operosità, lo stesso culto della famiglia e dei valori civici, lo stesso orgoglio delle proprie radici e tradizioni, lo stesso amore per la terra d'origine, la stessa unità. I miei viaggi, dentro e fuori Italia, sono una continua fonte d'ispirazione per il mio mandato e soprattutto di conforto nella saldezza della nostra vocazione nazionale.

La Vostra presenza stasera mi ha commosso ed entusiasmato. Vi ringrazio di cuore per essere animati dagli stessi sentimenti che provo e che proviamo tutti insieme. Concludo ripetendo anche a voi quanto dissi agli italiani d'Argentina a Rosario: quando venite a Roma, vi sollecito a visitare il Vittoriano e a fare di esso il centro della vostra italianità. Tutte le "anime" del Risorgimento si trovano unite nelle due scritte che sono sulla sommità dei due propilei: "Alla Unità della Patria; Alla Libertà dei Cittadini".

Viva il Sud Africa. Viva l'Italia. Viva gli Italiani in Sud Africa.