Sudafrica - Cape Town 13/03/2002

Dichiarazione alla stampa del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, in visita di Stato in Sud Africa, al termine del colloquio con il Presidente del Sud Africa Thabo Mbeki




DICHIARAZIONE ALLA STAMPA DEL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
CARLO AZEGLIO CIAMPI
AL TERMINE DELL'INCONTRO
CON IL  PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DEL SUDAFRICA
THABO MBEKI

Capetown, 13 marzo 2002




Questo mio viaggio è la visita del Capo dello Stato italiano al Sud Africa finalmente libero e democratico. La pacifica transizione dall'apartheid a una democrazia multietnica e multiculturale è il successo di un progetto di civiltà che illumina il XX secolo.

Il Sud Africa contemporaneo è un partner importante per l'Italia e per l'Europa. Ha le ricchezze umane, le risorse naturali e le capacità imprenditoriali, scientifiche, culturali per costruire un avvenire di prosperità per il suo popolo.

La collettività italiana è una componente vitale della storia e della società sudafricana. Mi auguro che la prima visita di Stato del Presidente della Repubblica faccia da catalizzatore a investimenti, joint-ventures e crescente interazione fra la società sudafricana e quella italiana. Oggi si tiene a Capetown un Seminario scientifico bilaterale che si appresta a produrre un originale contributo alla Conferenza di Johannesburg sullo sviluppo sostenibile. Il 15 marzo si riunisce a Johannesburg il Simposio economico-commerciale bilaterale. Vi partecipano numerosi italiani di livello.

Democrazia, libertà d'informazione, economia di mercato, pluralismo sono valori praticati in Sud Africa e un esempio per altre parti del continente africano. Il peso economico e politico del Sud Africa è sorretto da prestigio morale e da leadership politica. Voglio dare atto al Presidente Mbeki della sua lungimiranza nel perseguire la visione di un progetto di rinascita africana in associazione con l'Europa e con l'Occidente.

Il Nuovo Partenariato per lo Sviluppo Africano implica, a fronte del vostro impegno, l'impegno parallelo, altrettanto importante, dei paesi sviluppati. Essi, al Vertice G8 di Genova, hanno deciso di sostenere il cammino che l'Africa intraprende con la NEPAD: con accresciuti flussi di Aiuto Pubblico allo Sviluppo; con investimenti privati; con un'accelerazione dell'annullamento del debito; con l'apertura dei mercati alle esportazioni africane.

Metto al primo posto la sanità e l'istruzione. Il flagello delle malattie infettive miete vittime specie nelle fasce più povere, tra i giovani e nei gruppi più deboli della società: donne e bambini.

Vari Capi di Stato e di Governo africani mi hanno trasmesso l'urgenza e la gravità dei problemi del continente. Sono personalmente convinto, da molti anni, che l'avanzamento dell'Africa è per l'Occidente, e per l'Europa in particolare, il problema fondamentale del XXI secolo.

A fine maggio celebreremo a Roma la "Giornata dell'Africa", cui seguiranno altri appuntamenti, in particolare il Vertice G8 di Kananaskis, il primo Vertice della nuova Unione Africana qui in Sud Africa, e la seconda riunione ministeriale sui seguiti del Vertice Europa-Africa a Ouagadougou in novembre. Molti leaders africani saranno a Roma all'inizio di giugno per il Vertice dell'alimentazione della FAO. Intendo proseguire con loro un dialogo attivo e partecipe, approfondire la conoscenza reciproca.

La grande maggioranza dei paesi industrializzati, compresa l'Italia, è ben lontana dall'obiettivo di destinare per i paesi poveri lo 0,7% del PIL. Il governo italiano ha recentemente riaffermato la volontà di raggiungerlo. Dopo il risanamento dei conti pubblici, sono ormai mature le condizioni per perseguirlo coerentemente, attraverso un graduale aumento degli stanziamenti di bilancio a partire dal prossimo esercizio finanziario.

La sicurezza per Israele e la nascita dello Stato palestinese sono oggi ben più lontani di quando è iniziato il cieco ciclo della violenza. Da questa terra che ha visto il miracolo dell'abbattimento del muro di odi e divisioni profonde, rivolgiamo un vibrante appello affinché il dialogo e la ragione prevalgano in Medio Oriente. E' necessario serrare le fila della collaborazione fra Unione Europea, Stati Uniti e Russia.

Riponiamo molte speranze nella proposta saudita. Auspico che il prossimo Vertice della Lega Araba colga l'opportunità storica di dare una risposta di pace univoca e chiara alla tragedia del Medio Oriente. L'unica via d'uscita è la cessazione della violenza, il negoziato, il reciproco riconoscimento, la coesistenza e un piano organico di aiuti internazionali.