VISITA IN FRANCIA 21/10/1999

PARIGI: DICHIARAZIONI ALLA STAMPA AL TERMINE DEL COLLOQUIO CON IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA FRANCESE CHIRAC

 

VISITA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
CARLO AZEGLIO CIAMPI
IN FRANCIA

DICHIARAZIONI AL TERMINE DELL'INCONTRO CON IL PRESIDENTE CHIRAC

Parigi, 21 ottobre 1999


Non posso che confermare quanto ha detto il Presidente Chirac, il sentimento di gioia di essere qui a Parigi, sentendosi a casa propria.

Sarò lieto di una visita al più presto possibile del Presidente Chirac al Quirinale e non solamente in Italia, dove viene spesso come cittadino europeo che ama l'Italia.

Sapevo, venendo qui, che avrei trovato posizioni molto vicine. Al termine di questo incontro, sentire come vi sia un'armonia piena su tutti i principali problemi che abbiamo affrontato, è non solo un piacere ma anche una fiducia ulteriore per l'avanzamento dell'Europa.

Questa piena sintonia tra Francia e Italia è essenziale per l'Europa, per l'affermazione di quella che io chiamo la pace europea nell'intera Europa, al di là della stessa Unione Europea.

Abbiamo costruito insieme l'Euro, che è una grande realtà economia ma ancor più politica. Sono solito dire che la costruzione dell'Euro ha significato la rinuncia a un importante aspetto della sovranità nazionale, ha segnato il passaggio di un confine verso una vera e propria integrazione europea. Questo significa che possiamo andare avanti sia per quanto riguarda l'ampliamento dell'Unione Europea, sia e soprattutto per quanto riguarda la costruzione di un'Europa veramente integrata.

La costruzione europea ha significato molto, come voi sapete, per l'Italia. E' stata per l'Italia l'occasione di accelerare il cammino verso quella che io chiamo la cultura della stabilità. E quando parlo di stabilità mi riferisco non solamente a quella economica, ma anche a quella politica. Questa è una cultura che ormai è entrata nella coscienza degli italiani. E la consapevolezza di questo non può che influire in maniera positiva in ogni aspetto della vita politica italiana.

Grazie, di nuovo, al Presidente Chirac.