VISITA NELLA REPUBBLICA FEDERALE DI GERMANIA 14/07/1999

BERLINO - INCONTRO AL MUNICIPIO CON IL BORGOMASTRO DELLA CITTA'

 

VISITA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CARLO AZEGLIO CIAMPI
NELLA REPUBBLICA FEDERALE DI GERMANIA

INTERVENTO AL MUNICIPIO

Berlino, 14 luglio 1999


Signor Borgomastro, Signore e Signori,

voglio in primo luogo ringraziarLa per le parole di amicizia che ha pronunciato nei confronti dell'Italia e miei.

E' per me motivo di emozione e di orgoglio essere oggi con Voi, per la mia prima visita ufficiale all'estero, qui a Berlino, di nuovo unita, di nuovo capitale della Germania unita.

Berlino è il cuore nuovo e antico di una Germania che ha associato in modo indissolubile il proprio destino, nel nome della pace e della cooperazione, con quello dell'Unione Europea.

Saluto Berlino quale grande città d'Europa.

Berlino, riunificata e cosmopolita, rappresenta ora un luogo di incontro e di confronto privilegiato tra le nuove realtà dell'Est, ormai recuperate, e consolidate, e i valori dell'Occidente. Tornando ad essere la capitale della Germania essa suggella simbolicamente uno straordinario periodo storico non solamente del Suo Paese, ma dell'Europa intera.

Pochi minuti fa, abbiamo attraversato la Porta di Brandeburgo. E' stata per quasi mezzo secolo simbolo di separazioni e di lacerazioni, per la Germania, per l'Europa. Resta nella memoria di ogni Europeo, che abbia visitato la Berlino divisa dal Muro, un ricordo incancellabile, il ricordo doloroso di una ferita che sembrava non dovesse essere mai sanata.

Dobbiamo, anzitutto, al popolo di Berlino e alla sua forza d'animo, cui rendo omaggio, se quella ferita nel cuore dell'Europa è stata cancellata. Il giorno della caduta del Muro abbiamo esultato con Voi: il cuore dell'Europa ha battuto all'unisono con il cuore della Germania. Quello storico momento per la Germania è stato sentito da tutti noi anche come una vittoria delle democrazie occidentali. La riunificazione della Germania, resa possibile dall'integrazione europea, ha aperto la strada a una più larga unificazione dell'Europa.

Ma il passato, così drammatico, non va dimenticato. Il ricordo degli orrori che ci siamo lasciati alle spalle deve essere trasmesso alle nuove generazioni. Perciò plaudo alla decisione di edificare a Berlino un monumento che conservi per sempre la memoria delle vittime della Shoah. Anche da questo ricordo deve trarre vigore l'impulso innovativo e creativo che ha avviato tutti i popoli del nostro continente sulla strada di una nuova "Pax europea".

Questa pace non deve racchiudersi negli spazi dell'Unione Europea d'oggi, ma approfondirsi ed aprirsi a tutti i popoli dell'Europa e del Mediterraneo. Ad essi ci presentiamo con quel complesso di princìpi, di istituzioni, di norme e regole che sono parte integrante della coscienza europea e costituiscono fondamenta di stabilità e sicurezza democratica, di libertà e di salvaguardia dei diritti umani.

La nostra Europa è forte anche perché è una patria di Nazioni. L'Italia, che con la Germania fu uno dei Paesi fondatori dell'Unione Europea e ne è oggi uno dei Paesi guida, continuerà ad arricchire l'Unione con il patrimonio della sua tradizione, della sua storia, della sua cultura, della sua economia, del suo lavoro creativo.

Signor Borgomastro,

Berlino è il luogo per ricordare che l'Europa va costruita senza più linee divisorie. Questa città è porta simbolica fra l'Unione Europea e i popoli vicini.

Molti di questi popoli attendono ancora pace e progresso e guardano all'Unione Europea come a un modello di democrazia e di libertà. Ad essi possiamo dire insieme, con serena fiducia nelle nostre forze e nella nostra comune volontà politica: non vi saranno mai più muri.

Auguri, Signor Borgomastro.