C o m u n i c a t o
Il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, in occasione della Giornata Nazionale del Ricordo, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
Ho accolto con soddisfazione la decisione con
cui il Parlamento Italiano ha istituito la Giornata Nazionale del
Ricordo. Essa consente di commemorare con continuità una
grande tragedia della Seconda Guerra Mondiale.
Il mio pensiero è rivolto con commozione
a coloro che perirono in condizioni atroci nelle Foibe,
nell'autunno del 1943 e nella primavera del 1945; alle sofferenze
di quanti si videro costretti ad abbandonare per sempre le loro
case in Istria e in Dalmazia.
Questi drammatici avvenimenti formano parte
integrante della nostra vicenda nazionale; devono essere radicati
nella nostra memoria; ricordati e spiegati alle nuove
generazioni.
Tanta efferatezza fu la tragica conseguenza
delle ideologie nazionalistiche e razziste propagate dai regimi
dittatoriali responsabili del secondo conflitto mondiale e dei
drammi che ne seguirono.
Tutti i popoli europei ne hanno pagato il
prezzo.
Da allora sono trascorsi sessant'anni e si sono
avvicendate tre generazioni.
E' giunto il momento che i ricordi ragionati
prendano il posto dei rancori esasperati.
I principi di dignità della persona, di
rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo e dei diritti delle
minoranze sono il fondamento dell'Unione Europea.
L'integrazione realizzata fra i nostri Paesi
permette a tutti gli europei di condividere un unico spazio di
democrazia e di libertà.
In questa nuova realtà unitaria
contrassegnata dall'abolizione fisica delle frontiere, italiani,
sloveni e croati possono guardare con fiducia ad un comune futuro,
possono costruirlo insieme: consolidando innanzitutto una
convivenza in cui la diversità è il fattore di
arricchimento reciproco, in cui le radici e le tradizioni di ognuno
vengono rispettate nella loro pari dignità.
Auspico, in questo spirito, che la Giornata del
10 febbraio, ispirata a sentimenti di riconciliazione e di dialogo,
lasci un'impronta nella coscienza di tutti noi: italiani, europei,
cittadini di un mondo che solo una rinnovata unità di ideali
e di intenti democratici potrà rendere veramente
migliore.
Roma, 9 febbraio 2005