15/06/2002

Il Presidente Ciampi ha promulgato la legge di conversione del decreto legge 15 aprile 2002, n.63, e, contestualmente, ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri On. Berlusconi

Roma, 15 giugno 2002

C o m u n i c a t o

L'Ufficio Stampa della Presidenza della Repubblica rende noto che il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha oggi promulgato la legge di conversione del decreto legge 15 aprile 2002, n. 63, recante disposizioni finanziarie e fiscali urgenti in materia di riscossione, razionalizzazione del sistema di formazione del costo dei prodotti farmaceutici, adempimenti ed adeguamenti comunitari, cartolarizzazioni, valorizzazione del patrimonio e finanziamento delle infrastrutture. Il Presidente Ciampi, contestualmente, ha inviato al Presidente del Consiglio dei Ministri, On. Dott. Silvio Berlusconi, la seguente lettera:

"Caro Presidente,

"Nell'informarLa che ho provveduto, in data odierna, a promulgare la legge di conversione del decreto legge n. 63 del 2002, ritengo opportuno rappresentarLe alcune considerazioni in merito a profili che emergono dalle disposizioni approvate.

 "Ho preso atto, innanzitutto, delle modifiche che nel corso dell'esame alla Camera dei Deputati sono state apportate al provvedimento, in modo specifico agli articoli 7 e 8, che riguardano l'istituzione delle due società "Patrimonio dello Stato S.p.A." e "Infrastrutture S.p.A.".

 "E' importante la previsione che il conto consuntivo, economico e patrimoniale della Patrimonio dello Stato S.p.A. venga allegato al Rendiconto generale dello Stato e che un ulteriore allegato a detto rendiconto esponga "il conto consolidato della gestione di bilancio statale e della gestione della Patrimonio dello Stato S.p.A."; in tal modo la Corte dei conti, in sede di parificazione del Rendiconto generale dello Stato, potrà riferire al Parlamento anche sulla gestione della Patrimonio S.p.A.

 "Altrettanto importante è l'aver precisato che la valorizzazione, la gestione e l'eventuale alienazione del patrimonio dello Stato debba avvenire "nel rispetto dei requisiti e delle finalità propri dei beni pubblici" e che la definizione degli indirizzi strategici della società Patrimonio S.p.A. sia disposta dal Ministro dell'economia e delle finanze "previa definizione da parte del CIPE delle direttive di massima".

 "La deliberazione dei criteri di massima da parte del CIPE sarà la sede per la ponderazione di tutti gli interessi coinvolti dall'attività di gestione dei beni del patrimonio dello Stato, in modo da assicurare che la valorizzazione del patrimonio stesso (affidata alla Patrimonio S.p.A.) sia coerente non solo con principi di economicità e di redditività ma anche con il rigoroso rispetto dei "valori" che attengono alle "finalità proprie dei beni pubblici", intese alla luce dei principi costituzionali che riguardano la tutela dei predetti beni e, in primo luogo, di quelli culturali ed ambientali, che costituiscono identità e patrimonio comune di tutto il Paese.

"A quest'ultimo proposito, auspico che il Governo traduca tempestivamente in disposizioni operative - anche attraverso gli strumenti di indirizzo, coordinamento e di direttiva che l'ordinamento attribuisce al Presidente del Consiglio dei Ministri - le esigenze che stanno alla base dell'ordine del giorno, accolto dal Governo, presentato in Senato dal relatore senatore Vizzini, con il quale si impegna l'Esecutivo ad assicurare particolari garanzie per la gestione di tutti i beni di interesse culturale e ambientale, nonché il pieno coinvolgimento del Ministro per i beni e le attività culturali e del Ministro dell'ambiente e tutela del territorio nelle relative procedure.

"Per quanto riguarda, poi, la società "Infrastrutture" dovrebbe essere oggetto di puntualizzazione che i beni patrimoniali che ad essa possono essere trasferiti, e che la società può adibire a garanzia dell'emissione di titoli di debito per i finanziamenti di propria competenza, non possono che essere beni "alienabili", affinchè la garanzia sia effettiva. Il che porta implicitamente ad escludere tutti i principali beni pubblici, dei quali appare necessario preservare l'indisponibilità.

 "Segnalo, infine, la contraddizione contenuta nell'art. 7, comma 10, del decreto, dove si prevede che il trasferimento dei beni alla Patrimonio S.p.A. possa essere disposto "per gli effetti di cui all'art. 3, comma 1, del decreto legge n. 410/2001" (il che comporterebbe l'automatico passaggio dei beni al patrimonio disponibile, con conseguente alienabilità) e, contestualmente, si stabilisce che il passaggio dei beni alla società non modifica il regime giuridico dei beni demaniali trasferiti, previsto dal codice civile, che ne sancisce invece l'inalienabilità: al riguardo appare necessario un intervento correttivo in via normativa.

"Con viva cordialità".