Palazzo del Quirinale 20/01/2004

Dichiarazione alla stampa del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi al termine dell'incontro con il Presidente di Malta Guido De Marco




DICHIARAZIONE ALLA STAMPA
DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
CARLO AZEGLIO CIAMPI
AL TERMINE  DELL'INCONTRO CON IL
PRESIDENTE DI MALTA
GUIDO DE MARCO IN VISITA DI STATO IN ITALIA

Palazzo del Quirinale, 20 gennaio 2004


Con il Presidente de Marco abbiamo innanzi tutto constatato che le relazioni fra l'Italia e Malta si rafforzano: in campo economico, in campo culturale, in campo linguistico.

La presenza della lingua italiana a Malta è una realtà ben affermata. Si tratta di potenziarla ancora. Mi rivolgo anzi al Presidente de Marco: perché non farne addirittura la terza lingua ufficiale di Malta?

In Europa, l'integrazione realizzata attraverso un cinquantennio di progressi c'incoraggia a consolidare il quadro dei principi che la sorreggono, a sviluppare pienamente le potenzialità dell'Unione.

La prossima, storica riunificazione del nostro continente - quando Malta entrerà, insieme agli altri Paesi candidati, a far parte dell'Unione Europea - è l'occasione per rilanciare l'unione dell'Europa.

Divisi gli europei sono impotenti, uniti possono intervenire con efficacia nella realtà internazionale: questo obiettivo può essere raggiunto solo attraverso una forte Unione politica.

L'unificazione monetaria è un esempio di successo della coesione europea.

L'euro ha significato il superamento delle laceranti crisi monetarie e valutarie intereuropee; ha portato stabilità; ha conquistato fiducia. Su queste basi, un più stretto coordinamento economico fra i Paesi europei può promuovere e sostenere una crescita robusta. Costituiamo un mercato interno di oltre 400 milioni di consumatori. Non traggano in inganno transitorie difficoltà nella fase di adeguamento al nuovo metro monetario. L'attesa ripresa dell'economia sarà, anche a questo fine, la cura più efficace.

Non solo l'identità economica dell'Europa attende di essere completata, anche la sua soggettività politica vuole affermarsi come protagonista di pieno diritto sulla scena mondiale.

La stabilità, la democrazia, la sicurezza, il benessere sono essenziali per il futuro degli europei: essi hanno bisogno di più Europa, non di meno Europa.

Vi sono momenti in cui occorre afferrare appieno la portata delle sfide che la storia ci presenta: la Costituzione europea é fra queste.

Il suo momento è venuto: l'Europa allargata impone appropriate istituzioni e regole. Altrimenti, non è più un passo avanti, ma un passo indietro, un danno per tutti: per vecchi e per nuovi membri.

Lo spirito unitario è l'anima dell'integrazione europea.Trova oggi il suo banco di prova nel progetto costituzionale; deve sostenerci per giungere al compimento del nuovo Trattato: sempre a 25 e, se necessario, anche attraverso l'esempio animatore dei Paesi che più fortemente sapranno farsene portatori, fra cui certamente l'Italia.

All'Unione Europea allargata e rafforzata nelle sue istituzioni guarderanno i cittadini chiamati a votare per il rinnovo in giugno del Parlamento europeo. Deve essere un'Unione capace di assolvere alle proprie responsabilità: di funzionamento interno, di autorevolezza internazionale.