Palazzo del Quirinale 18/06/2002

Dichiarazione alla stampa del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi al termine del colloquio con il Presidente della Repubblica d'Ungheria Ferenc Madl




DICHIARAZIONE ALLA STAMPA DEL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
CARLO AZEGLIO CIAMPI
AL TERMINE DEL COLLOQUIO CON IL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI UNGHERIA
FERENC MADL
IN VISITA DI STATO IN ITALIA

Palazzo del Quirinale, 18 giugno 2002



Sono lieto di rinnovare il benvenuto al Presidente ungherese. Nel colloquio che abbiamo ora avuto abbiamo constatato che una molteplicità di iniziative politiche, economiche, culturali, scientifiche hanno creato fra i nostri due Paesi un solido partenariato.

L'Ungheria si prepara all'ingresso nell'Unione Europea con autentico slancio europeo, confortata dall'appoggio della propria opinione pubblica. Sono convinto che una volta membro dell'Unione, Budapest offrirà un contributo significativo all'approfondimento dell'integrazione politica e alla coesione dell'Europa. L'allargamento è decisivo per il rafforzamento di un grande progetto politico unitario, definito dall'intreccio fra elementi di sovranazionalità e di cooperazione intergovernativa, in una prospettiva storica crescentemente sovranazionale.

Nei prossimi mesi ci attendono scadenze, una più impegnativa dell'altra: la conclusione dei negoziati di adesione dei nuovi membri entro il 2002; la ratifica parlamentare dei Trattati di adesione; la conclusione della Convenzione nella primavera del 2003; lo svolgimento della Conferenza entro il 2003; l'elaborazione di un nuovo Trattato costituzionale o Costituzione e poi nella primavera del 2004 le elezioni del nuovo Parlamento Europeo.

Per divenire più autorevole, efficiente e democratica, l'Unione Europea ha bisogno di istituzioni rinnovate e di accelerare la definizione della propria personalità giuridica.

Altrettanto essenziale è l'equilibrio fra politiche europee e politiche nazionali. Ciò implica politiche coerenti negli Stati membri: in ciascuno di essi il consolidamento della finanza pubblica, la promozione degli investimenti - dalla formazione alla ricerca - necessari per mantenere ed accrescere la competitività del sistema industriale europeo, la lotta contro la povertà nel mondo. La stessa difesa dell'identità culturale europea sarebbe un contenitore vuoto se non fosse accompagnata da coerenti sforzi nazionali per la preservazione dei patrimoni storico-artistici e dalla sensibilizzazione delle opinioni pubbliche.

Nel nostro colloquio è anche emersa la comune convinzione che la coesione dell'Alleanza Atlantica ed il suo ruolo per la sicurezza e la stabilità dell'Europa rimangono essenziali. Il nuovo rapporto fra Nato e Russia consentirà di sviluppare iniziative congiunte per rispondere alla minaccia del terrorismo e alla diffusione delle armi di distruzione di massa.

Ungheria ed Italia vogliono ancorare i Balcani all'Europa: sollecitiamo questi Paesi ad uno sforzo maggiore nel consolidamento degli assetti democratici interni.

Occorre far presto. Non so quanto tempo dovrà ancora passare per accorgerci che, individualmente, i nostri Paesi sono privi di un'influenza internazionale rilevante nel mantenimento della pace, nella sicurezza interna ed esterna, nella crescita e nell'innovazione.

Proprio il tragico attentato suicida di questa mattina a Gerusalemme rinnova sgomento e dolore per le vittime innocenti di questa strage e deve incoraggiare l'Europa a far pieno uso della propria capacità di iniziativa nell'ambito del Quartetto, che si è dato lo scopo e l'obiettivo di promuovere la pace in quella tormentata area.